La
lussazione anteriore di spalla è una delle lesioni traumatiche più frequenti, in particolare tra chi pratica sport di contatto o gesti esplosivi. Si verifica quando la testa dell’omero fuoriesce
completamente dalla sua sede naturale, chiamata glena della scapola. Questo dislocamento compromette la stabilità articolare e, se non gestito correttamente, può portare a recidive e
complicazioni a lungo termine.
Perché
succede?
La
spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano, ma anche una delle meno stabili. La sua libertà di movimento è garantita da un complesso sistema di muscoli, tendini, legamenti e dalla
capsula articolare. Una caduta, un colpo diretto o una torsione eccessiva possono causare una lussazione anteriore, ovvero la fuoriuscita dell’omero in avanti rispetto alla
glena.
Anche
un trauma apparentemente banale può causare una lussazione, soprattutto se la spalla è già “vulnerabile” a causa di precedenti infortuni, lassità legamentosa o debolezza muscolare.
Sintomi
della lussazione
I
segni più comuni della lussazione anteriore sono:
Dolore
acuto e improvviso
Perdita
quasi totale del movimento
Sensazione
di instabilità o “spalla che esce”
Deformità
visibile della spalla
Impossibilità
di usare l’arto superiore colpito
Una
volta ridotta la lussazione (manualmente o chirurgicamente), il percorso di guarigione non è finito. Spesso si verificano danni ai legamenti, alla capsula articolare o al labrum glenoideo, che
rendono la spalla più fragile e predisposta a ulteriori episodi di instabilità.
Il
rischio delle recidive
Una
delle complicazioni più temute è la lussazione recidivante. Dopo il primo evento, infatti, la spalla può diventare instabile e “uscire” più facilmente anche in seguito a movimenti
semplici.
Il
rischio aumenta nei soggetti giovani e negli sportivi, specialmente se non si segue un corretto programma riabilitativo.
Quando
serve l’intervento chirurgico?
In
alcuni casi, soprattutto quando si verificano più episodi ravvicinati o si evidenziano danni strutturali importanti (lesione di Bankart, Hill-Sachs), è necessario un intervento chirurgico per
ripristinare la stabilità.
Tuttavia,
nella maggior parte dei casi, un programma fisioterapico mirato può evitare l’operazione e restituire sicurezza nei movimenti quotidiani e sportivi.
Il
ruolo fondamentale della fisioterapia
Dopo
una lussazione anteriore, la fisioterapia ha tre obiettivi fondamentali:
1.
Rinforzare la muscolatura stabilizzatrice
I
muscoli della cuffia dei rotatori, insieme al deltoide e ai muscoli scapolari, sono fondamentali per garantire la stabilità della spalla. Lavorare su questi gruppi muscolari aiuta a compensare
eventuali deficit strutturali.
2.
Recuperare il controllo motorio
Il
trauma spesso compromette la capacità di "sentire" e controllare i movimenti articolari. La rieducazione propriocettiva (con esercizi specifici su instabilità e controllo del gesto motorio) è
essenziale per ripristinare la funzione.
3.
Prevenire le recidive
Solo
un programma completo, progressivo e personalizzato consente di abbassare realmente il rischio di un nuovo episodio di lussazione.
Cosa
NON fare dopo una lussazione?
Una
delle cose peggiori che si possa fare è fermarsi troppo a lungo o ignorarne le conseguenze. L’immobilizzazione iniziale è importante, ma prolungarla oltre i tempi consigliati può causare rigidità
e perdita di forza. Al contrario, riprendere troppo presto attività intense o sportive senza una fase rieducativa completa espone la spalla a nuovi episodi traumatici.
In
conclusione
Hai
avuto una lussazione alla spalla e non ti senti più sicuro nei movimenti? Hai paura che possa risuccedere?
👉 Non
aspettare che si ripresenti il problema. Un percorso fisioterapico ben strutturato può fare la differenza tra una spalla instabile e una spalla forte, pronta a sostenere di nuovo la tua
quotidianità e la tua attività sportiva.