Il perone: perché è un osso chiave in fisioterapia e osteopatia


Il perone: un piccolo osso con un grande impatto sul corpo

Quando si pensa alle ossa delle gambe, l’attenzione cade quasi sempre sulla tibia, più robusta e portante. Il perone, invece, viene spesso considerato un “osso minore” dal punto di vista meccanico: non sopporta grandi carichi, non è essenziale per la stabilità articolare in senso stretto e non ha un ruolo predominante nella trasmissione della gravità verso il piede.

Eppure, in ambito fisioterapico e osteopatico, il perone è considerato un osso chiave. Perché?


Un nodo di connessioni

Il perone è molto più che un semplice osso di supporto.
Attraverso le sue connessioni fasciali, legamentose e muscolari, mette in relazione strutture anche lontane tra loro:

  • Con il piede: partecipa, insieme alla tibia, alla formazione dell’articolazione tibio-tarsica. Tramite i muscoli peronieri, è collegato all’osso cuboide, fondamentale per la biomeccanica del passo.

  • Con il ginocchio: la testa del perone è unita alla tibia e si connette al legamento collaterale esterno, giocando un ruolo nella stabilità laterale del ginocchio.

  • Con il bacino e la colonna: tramite il tendine del bicipite femorale, il perone è indirettamente collegato all’osso iliaco e, quindi, all’articolazione sacro-iliaca. Da qui, le influenze si propagano lungo tutta la colonna vertebrale.


Quando il perone “si blocca”

Una limitazione di mobilità del perone può avere ripercussioni sorprendenti:

  • Lombalgia e dolore sacro-iliaco

  • Dorsalgia e cervicalgia

  • Dolore al ginocchio

  • Contratture al bicipite femorale

  • Tendiniti dei muscoli peronieri

Un esempio pratico? Dopo una distorsione di caviglia, può accadere che, a distanza di settimane o mesi, il paziente sviluppi dolore cervicale o lombare. Questo perché la restrizione sul perone altera le tensioni muscolari e fasciali lungo tutta la catena cinetica.


Il valore della valutazione fisioterapica

Proprio per la sua posizione strategica, il perone dovrebbe essere sempre valutato nei percorsi di riabilitazione e prevenzione, non solo in seguito a traumi diretti alla gamba o al piede.

Un fisioterapista esperto può, attraverso test specifici e tecniche manuali, ripristinarne la corretta mobilità, contribuendo così al riequilibrio dell’intera postura e alla riduzione dei sintomi in aree anche lontane dalla gamba stessa.


 

💡 In sintesi: il perone è un osso apparentemente “secondario”, ma la sua rete di connessioni lo rende un vero hub biomeccanico. Trascurarlo significa rischiare di perdere un tassello importante nella prevenzione e nel trattamento di molti disturbi muscoloscheletrici.