La sindrome di Osgood-Schlatter

Quando il ginocchio dei ragazzi cresce troppo in fretta (e si fa sentire!)

Oggi tocca a un grande classico delle scuole calcio, dei campetti di basket e delle piste d’atletica: la sindrome di Osgood-Schlatter.
Se tuo figlio – o il tuo atleta – lamenta dolore sotto al ginocchio e compare una piccola “gobbetta” che prima non c’era… no, non è un superpotere nascosto. È semplicemente il ginocchio che sta crescendo e protesta un po’. 😅


Cos’è e dov’è?

La sindrome di Osgood-Schlatter è un’infiammazione della tuberosità tibiale anteriore, cioè quella sporgenza ossea sotto la rotula dove si inserisce il tendine rotuleo.

Durante la crescita, le ossa si allungano molto velocemente, mentre muscoli e tendini faticano a “stare al passo”. Risultato? Una trazione continua che irrita la zona e provoca dolore.


Una curiosità vintage

Il nome deriva da due medici – Robert Osgood e Carl Schlatter – che descrissero per primi questa condizione nel 1903, osservandola su giovani atleti americani.
Insomma, una vera “patologia sportiva vintage”… che continua ad avere successo ancora oggi!


Chi colpisce e come si sviluppa

La sindrome si presenta soprattutto tra i 10 e i 15 anni, durante la fase di crescita scheletrica, ed è più comune negli sportivi.

Le cause principali sono:

  • attività con salti, corse e cambi di direzione frequenti (calcio, basket, atletica);

  • crescita rapida;

  • rigidità del quadricipite;

  • sovraccarico funzionale del tendine rotuleo.

Il dolore compare tipicamente durante o dopo l’attività fisica, e peggiora correndo, saltando, facendo le scale o stando inginocchiati. In alcuni casi, la tuberosità tibiale diventa gonfia e dolente, e può restare come piccola sporgenza anche in età adulta (spesso senza dolore).


Parole complicate, spiegate semplici

  • Tuberosità tibiale anteriore: il “punto d’appoggio” sotto la rotula dove si attacca il tendine del quadricipite.

  • Tendine rotuleo: una specie di corda che collega rotula e tibia, trasmettendo la forza dei muscoli della coscia.


Cosa può fare la fisioterapia?

Il trattamento è conservativo e si basa su:

  • educazione al carico: ridurre o modulare gli allenamenti nelle fasi dolorose;

  • stretching del quadricipite e degli ischiocrurali;

  • rinforzo di core e stabilizzatori del bacino;

  • tecniche di rilascio miofasciale;

  • valutazione della postura e delle catene cinetiche (anca, piede, allineamento).

Nel dolore acuto, possono aiutare:

  • applicazioni di ghiaccio;

  • kinesiotape o bendaggi funzionali per scaricare il tendine;

  • consigli mirati per la gestione degli allenamenti.

Solo in rari casi, se il carico è eccessivo, può verificarsi una piccola avulsione ossea (frammento staccato). Ma nella stragrande maggioranza dei ragazzi la sindrome si risolve spontaneamente con la fine della crescita.


Messaggio finale

La sindrome di Osgood-Schlatter è, in fondo, un segnale del corpo: un ginocchio che vuole crescere… ma chiede un po’ di tregua.
Con le giuste attenzioni, stretching e una buona guida fisioterapica, il piccolo atleta può tornare presto a correre e saltare senza fastidi.

 

👉 Se noti i sintomi in tuo figlio o nel tuo atleta, non trascurarli. Una valutazione precoce in studio può fare la differenza e permettere di continuare lo sport in sicurezza, senza rinunciare al divertimento.